VIAREGGIO. “La vicenda relativa al futuro della Patrimonio SRL rischia, se non opportunamente gestita con trasparenza ed oculatezza, di divenire un pericoloso intreccio di interessi contrapposti e quindi dannoso per i lavoratori, per i viareggini ed anche per l’attuale Amministrazione Comunale”. Lo scrive Sel Viareggio, rispondendo anche alle parole dei giorni scorsi dei sindacati.

“Ovviamente per noi di SEL Territoriale – aggiunge il partito di Vendola – la prima e decisiva questione è quella legata al futuro dei lavoratori attualmente in forza alla Patrimonio. E’ bene essere subito chiari: sui loro diritti e sulle loro esigenze non intendiamo avallare atteggiamenti e promesse vaghe e contorte. Occorre la massima chiarezza ed è indispensabile un positivo ed ampio coinvolgimento dei diretti interessati e del Sindacato al fine di trovare una soluzione valida e di garanzia”.

“Riteniamo perciò necessario ed urgente avviare l’iter che consenta di far rientrare nei compiti direttamente gestiti dall’Ente Comune il servizio di riscossione tributi con il contestuale reintegro in pianta organica dei lavoratori un tempo spostati per tali servizi alla Patrimonio. Per tutti gli altri deve essere ripensato l’intero progetto di attività ed utilizzo, è perciò indispensabile un attinente piano industriale concepito in relazione ai problemi ed alle urgenze del presente ma che sia anche in grado di rappresentare una possibilità di sviluppo occupazionale, economico e qualitativo della città di Viareggio, pertanto non siamo disposti a ragionare di intenti di smantellamento coatto né di cancellazione di diritti e professionalità già esistenti ed operanti”.

“Per tutto questo, per gli accordi e per le conseguenti dichiarazioni d’impegno che la coalizione di centro-sinistra ha espresso prima e dopo il voto di Maggio, vogliamo sottolineare che, qualunque ipotesi di completa e repentina dismissione della Patrimonio con conseguente affidamento dei compiti di riscossione dei tributi a favore della SEPI, ci apparirebbe come un danno al nostro Comune e alla collettività. A nostro avviso sarebbe un‘improponibile cessione di diritti e doveri che attengono specificatamente ad un territorio ed al suo tessuto economico e sociale ed anche ad una seria e consapevole gestione della cosa pubblica da parte di una Amministrazione Comunale responsabile e virtuosa. Infine consideriamo del tutto negativamente, in generale e nello specifico, l’idea di concentrare tale attività di riscossione in un’unica società, guidata da singole persone con chiari e, a nostro avviso, preoccupanti intenti monopolistici”.

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